Catalogo di mostra
Roger De La Fresnaye, Nobile Cubista
Autore: Vari
Editore: Museo di Mendrisio
Lingue di traduzione: Tedesco, francese, italiano
Traduttori: Maria Valeria Caredda, Barbara Baroni, Lou Cercy, Brigitte Dechin
Ci siamo dedicati alla traduzione nelle lingue tedesco, francese e italiano del catalogo della mostra “Roger de La Fresnaye. Nobile Cubista”, che si terrà a Mendrisio, in Svizzera, dal 22 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024.
Il Museo d’arte Mendrisio dedica all’artista una grande retrospettiva: la prima in Svizzera e in ambito culturale italiano, con un percorso che riunisce oltre cento opere provenienti dai più prestigiosi musei francesi e svizzeri tra dipinti, sculture, disegni e importanti pubblicazioni originali e documenti.
Le opere più importanti di La Fresnaye fanno parte delle collezioni dei maggiori musei del mondo e durante la sua epoca furono esposte in contesti prestigiosi quali il Salon d’Automne, il Salon des Indépendants e l’Armory Show.
LA FRESNAYE, LE DISSONANT
Federico De Melis
« Il y a des jours où je me demande si tu n’as pas eu raison d’être resté complètement indifférent à “l’art moderne”. » C’est en 1925, année où il s’éteint à l’âge de quarante ans, que Roger de La Fresnaye adresse ces mots à André Dunoyer de Segonzac, son ami de toute une vie. Ce doute, exprimé dans un moment de grande fragilité, révèle un sentiment qui accompagne de façon plus ou moins explicite le peintre d’origine normande tout au long de son parcours. Plus que par le besoin existentiel d’appartenir à un mouvement, cette idée du cubisme comme devoir être est motivée par l’impératif moral d’être en accord avec son époque. En résulte, non pas le travestissement d’instances classiques auquel il a souvent été associé avec condescendance, mais un séduisant mélange linguistique qui en fait un cas particulier.
Roger de La Fresnaye e l’Europa
Peregrinazioni di un patriota francese nel “mondo di ieri” (1905-1914)
Françoise Lucbert
“Roger de France”: questo è il soprannome attribuito al pittore dallo storico dell’arte Bernard Dorival nel 1950, in occasione della retrospettiva al Musée national d’art moderne. Un appellativo che, come ho già sostenuto in altre sedi, riflette una visione piuttosto diffusa all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, quando Roger de La Fresnaye, un artista tanto originale da sfuggire a qualunque classificazione, godeva di un successo postumo agli occhi di curatori museali, agguerriti collezionisti e cultori illuminati. Dorival poneva grande enfasi sul senso di appartenenza al proprio paese di questo ragazzo di buona famiglia, catapultato suo malgrado, prima del 1914, nel cuore dei circoli artistici progressisti della capitale. Negli anni si è imposta una lettura “patriottica” della sua opera, che ha portato gli esperti a trascurare la dimensione europea, se non addirittura internazionale, di un percorso che andò ben oltre l’orizzonte francese. Esporre le opere di La Fresnaye oltre i confini nazionali offre un pretesto straordinario per interrogarsi, dal punto di vista della storia sovranazionale, sul rapporto di un uomo così complesso con l’Europa e con i suoi cittadini. Verranno presi in esame due aspetti: i viaggi dell’artista al di fuori del paese natale e le sue relazioni interpersonali con gli europei incontrati a Parigi. Questo studio si limiterà ad analizzare il breve decennio, di fatto il più importante della sua carriera, compreso tra il suo primo soggiorno in Italia e la dichiarazione di guerra.